Meteorological trend
2021 was characterized by a decidedly anomalous meteorological trend, both in terms of rainfall and some high temperature peaks recorded in spring. The total annual rainfall was 510 mm, a decidedly low value, about 25% less than the average annual rainfall of the area, but not unlike that of other years such as 2003, 2007, 2011 and 2017, looking at the last twenty years.
While the total amount of rainfall is aligned with past data, its distribution was exceptional. In fact, of the total 510 mm, 150 mm fell in January and February and 222 mm in November and December, while only 96 mm fell in the period between budbreak and harvesting, that is to say, in the period from April to September. The water consumption of a vineyard caused by evaporation and transpiration on a fine summer day is equal to 3-
4 mm, 96 mm is therefore just enough to compensate the water consumed by a vineyard in a summer month without rain. Despite the dry summer, the plants survived thanks to a rainfall of almost 600 mm between September 2020 and February 2021, which completely replenished the soil's water reserves.
With regard to temperatures, the months that diverged significantly from the averages for the period were March and especially April, which recorded particularly low minimum values. In the night between 7 and 8 April, night temperatures fell below freezing point for many hours, reaching even -7 ° C on the valley floors, and causing serious damage to the opening buds. In the following days, minimum temperatures fell below zero on several occasions.
February, the summer months, particularly June and September, and November, were warmer than average, mainly due to the maximum temperatures.
RIEPILOGO Comportamento vegeto-produttivo
A partire dal 25 marzo, e fino al 3 aprile, le temperature medie si sono portate stabilmente sopra i 10°C e nei vigneti è iniziato il germogliamento. L’arrivo di masse di aria fredda, nei giorni successivi, ha fatto nuovamente calare le temperature fino a raggiungere, tra il 7 e l’8 aprile, i minimi termici sopra indicati. Il drastico calo termico ha arrecato danni ai vigneti posti ad altitudine inferiore ai 330-340 m slm, danni tanto più gravi quanto più era avanzato il germogliamento e quanto più bassi di quota erano i vigneti. Nei vigneti situati nelle posizioni meglio esposte, dove erano già presenti alcune foglie distese, il danno è stato massimo e quantificabile in circa il 50% di gemme schiuse devitalizzate.
Con il calo delle temperature, che si è protratto per circa due settimane, il germogliamento si è bloccato, anche alle altitudini non raggiunte dalla gelata, per poi riprendere e concludersi nell’ultima decade di aprile.
La crescita dei germogli nel mese di maggio è stata lenta e scarsa, in particolare nei vigneti colpiti dalla gelata, i quali hanno ripreso a vegetare attraverso la schiusura delle gemme latenti, mentre in giugno, con l’impennata della temperatura, ha avuto una fortissima accelerazione.
Le temperature tipicamente estive, già dai primi giorni di giugno, hanno anche indotto l’inizio della fioritura che, ricalcando gli stessi tempi del germogliamento, si è prolungata fino alla metà del mese.
Il prosieguo dell’annata è stato caratterizzato da un graduale e progressivo impoverimento delle riserve idriche dei terreni a cui le piante hanno reagito rallentando l’accrescimento dei germogli e formando foglie e internodi via via più piccoli; anche gli acini, ovviamente, sono rimasti molto piccoli. Infatti, le temperature contenute dei primi mesi dell’anno hanno contribuito a limitare l’evapotraspirazione, ma a partire da giugno, con l’aumento delle temperature è aumentato anche il consumo di acqua dei vigneti. Sono state fondamentali in questo periodo le lavorazioni del terreno, soprattutto in quelli argillosi che col secco tendono a formare profondi cretti, al fine di limitare l’evaporazione degli stessi e le operazioni di potatura verde con le quali è stato ridotto il carico di organi verdi e di conseguenza la traspirazione di acqua da parte delle piante. Conseguenza della combinazione gelo e siccità è stata la paradossale situazione per cui verso la metà di luglio nelle zone “alte”,
non colpite dal gelo, dove l’uva era presente in quantità normale, le piante cominciavano già a palesare i primi segni di stress idrico, mentre nelle zone “basse”, dove i grappoli erano pochissimi a causa della gelata, le piante erano ancora ben idratate.
Verso fine luglio, in tutti i vigneti, l’attività vegetativa si era arrestata ed è iniziata l’invaiatura che, in parte a causa della scalarità del germogliamento, in parte a causa delle scarse risorse idriche del terreno, ha impiegato circa un mese per concludersi.
Le poche e scarse piogge cadute tra fine agosto e i primi di settembre hanno avuto solo un limitato effetto sullo stato idrico dei vigneti e la successiva fase di maturazione è stata abbastanza rapida.
Le operazioni di raccolta nelle varie aree della denominazione si sono svolte in gran parte nella seconda quindicina di settembre.
La pressione di patogeni e parassiti, fatta eccezione per l’oidio, è stata praticamente nulla.
Gelo e siccità hanno determinato un calo produttivo pari a circa il 30% della produzione media degli ultimi anni.
Riepilogo delle principali fasi fenologiche
Germogliamento: 28 marzo – 27 aprile.
Fioritura: 2-15 giugno.
Invaiatura: 27 luglio – 26 agosto.
I vini del 2021
La vinificazione di acini piccoli e concentrati, con un elevato rapporto buccia polpa, ha richiesto notevole attenzione; in particolare è stata necessaria grande perizia nella gestione della macerazione (durata, movimentazione, temperatura, ecc.) al fine di modulare l’estrazione dei polifenoli.
I vini del 2021, degustati dopo le fermentazioni malo-lattiche, presentano colori molto decisi, profumi intensi dominati da sentori di frutta matura e una notevole struttura caratterizzata da abbondante tannicità e buona acidità. A livello analitico si rilevano valori elevati di intensità e tonalità di colore, di alcool, di estratti e di polifenoli totali e livelli medi di acidità e pH.