Legno certificato nella filiera del vino: al via l’accordo

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La sostenibilità del Vino Nobile di Montepulciano non si ferma. E’ stato infatti firmato un protocollo d’intesa tra il Consorzio dei produttori della Docg toscana e PEFC Italia, organizzazione senza scopo di lucro e non governativa, impegnata a promuovere la gestione sostenibile delle foreste attraverso una certificazione indipendente di terza parte. In sintesi l’accordo prevede la promozione di campagne di formazione e sensibilizzazione nei confronti dei potenziali operatori della filiera viti-vinicola delle potenzialità connesse alla scelta di prodotti certificati ovvero la tutela dalle foreste e dei loro servizi ecosistemici per noi e per le future generazioni.

Il protocollo. Nello specifico le due realtà si impegnano a stimolare le aziende a scelte consapevoli anche mediante l’utilizzo di materiali certificati che tutelano il nostro patrimonio forestale, assicurando la legalità e la sostenibilità del materiale di origine forestale (legno, carta e sughero). Infatti i prodotti con la certificazione PEFC garantiscono la provenienza della materia prima da foreste gestite in modo responsabile, con l’obbligo della riforestazione degli alberi abbattuti, e le foreste mantengono alti i livelli dei servizi ecosistemici, come l’azione mitigatrice del cambio climatico. Il protocollo prevede infatti di dare sostegno ai produttori al fine di informarli sull’esistenza e sulle potenzialità dell’utilizzo di prodotti derivanti da filiere certificate, sostenibili e legali unendo a questo la comunicazione dei valori intrinsechi all’utilizzo di prodotti sostenibili che possono dare un valore aggiunto alla produzione vinicola stessa, a partire dall’utilizzo di imballaggi in legno e strumenti produttivi (come le botti o i pali delle vigne).  E’ inoltre obiettivo della partnership lo sviluppo di strumenti di marketing e informazione rivolti al consumatore finale al fine di favorire la comprensione dell’elevato impatto sociale ed ambientale di un’attenzione particolare nell’uso di prodotti locali sostenibili e a basso impatto ambientale, oltre a sviluppare progetti di riduzione delle proprie emissioni di CO2 o all’adozione di progetti forestali certificati per neutralizzare le emissioni residue, promuovendone l’impatto positivo tramite comunicazioni specifiche verso il consumatore.  Un passo importante considerato l’alto utilizzo di elementi legnosi anche nella filiera vitivinicola a Montepulciano.

«Questa iniziativa rientra nel più ampio progetto che porterà alla certificazione territoriale secondo la norma Equalitas – spiega il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi – e la collaborazione con PEFC Italia, realtà unica nel settore, è fondamentale perché il legno è una delle materie prime più utilizzate nella filiera del nostro comparto, un segnale quindi di attenzione a quelli che sono i temi portanti della sostenibilità e che riguarda non solo il nostro territorio, in questo caso, ma tutti quelli che si legano ad una produzione del legno responsabile e tutelante per il territorio e le comunità che lo abitano».

«Il legame tra la filiera forestale e il mondo vitivinicolo è più forte di quanto si possa immaginare: si pensi al legno per le botti e per i pali nelle vigne, al cartone per il packaging e al legno per le cassette, al sughero per i tappi o alla carta dei cataloghi promozionali e delle etichette, fino al pallet in legno su cui si trasporta il proprio vino in tutto il mondo – spiega Antonio Brunori, segretario generale del PEFC in Italia -. Per una azienda del Consorzio, scegliere questi prodotti con la certificazione forestale PEFC vuol dire comunicare ai consumatori finali la scelta di sostenibilità e qualità che un’azienda vinicola intraprende. Il PEFC Italia con questo protocollo si mette a disposizione di un nuovo settore con l’intento di condividere percorsi di sostenibilità che possono passare attraverso le aziende tramite la scelta di prodotti certificati PEFC e la tutela delle aree forestali nazionale, patrimonio di tutti, che possono diventare un atto concreto tramite le scelte quotidiane del singolo acquirente delle bottiglie di vino».

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