Andamento meteorologico
La piovosità del primo trimestre dell’anno è stata complessivamente scarsa, in particolare nel mese di marzo, e appena suffciente al reintegro delle riserve idriche dei terreni. Le temperature, rispetto alle medie dello stesso periodo, sono state più basse in gennaio e più alte in febbraio e marzo. I mesi di aprile e maggio sono stati caratterizzati da abbondante piovosità e da temperature nella norma in aprile e decisamente sotto la norma in mag- gio. Al contrario, in giugno non si sono veri cate piogge e le temperature sono state più alte che nella norma. Anche in luglio e agosto le temperature si sono mantenute sopra la media del periodo ma, diversamente da quanto registrato negli ultimi anni, sono stati pochissimi i giorni in cui le massime hanno superato i valori critici di 35-36°C. La piovosità di questi due mesi si è concentrata quasi totalmente in due giorni in luglio (il 28 e il 29) e in due giorni in agosto (il 23 e il 24), pertanto, a dispetto dei mm totali di pioggia caduti, questi due mesi sono stati caratterizzati dalla prevalenza di giornate calde e luminose e da media o bassa umidità relativa. In settembre le temperature si sono mantenute nella media del periodo mentre le piogge, di nuovo, si sono concentrate in soli tre giorni (tra il 22 e il 24). In ottobre la piovosità è stata bassa, ma gli eventi piovosi sono stati frequenti, soprattutto nella seconda metà del mese. I successivi mesi di novembre e dicembre sono stati molto piovosi e relativamente caldi. In sintesi il 2019 ha alternato due periodi intensamente piovosi, aprile-maggio e novembre- dicembre, durante i quali è caduto il 65% della pioggia dell’anno (538 mm su 824 mm totali), a un periodo, giugno-ottobre, prevalentemente secco ma contraddistinto da brevi e intensi eventi piovosi. Le temperature sono state mediamente più alte nella gran parte dell’anno tranne che in gennaio e in maggio.
Andamento vegeto-produttivo
Il germogliamento è iniziato tra la ne di marzo e gli inizi di aprile ma le temperature poco sopra lo zero termico della vite (10°C) nelle prime 2 settimane di aprile hanno dilatato notevolmente questa fase che si è conclusa soltanto intorno al 19-20 aprile. Il persistere delle basse temperature nelle settimane successive ha rallentato fortemente l’attività vegetativa delle piante le quali, a ne maggio, avevano germogli la cui lunghezza non superava gli 80 cm. Come spesso accaduto negli ultimi anni, il passaggio dalle condizioni primaverili a quelle tipicamente estive è stato repentino, infatti, tra gli ultimi giorni di maggio e la prima settimana di giugno le temperature medie sono salite da 15°C a oltre 20°C. La risposta dei vigneti è stata rapida: nell’arco di una settimana la vegetazione ha dapprima cambiato colore passando da un verde pallido ad un verde molto intenso, poi ha cominciato a crescere con grande velocità e, subito a seguire, ha dato inizio alla fioritura. L’ulteriore incremento termico registra- to nella seconda settimana di giugno ha impresso ancora una accelerazione ai processi vegeto-riproduttivi, per cui la fioritura è stata rapida e contemporanea nei vari vigneti, sia nel Sangiovese che nelle altre varietà presenti nel territorio. La rapida fioritura e la contemporanea forte attività vegetativa, o forse le basse temperature che hanno preceduto la fioritura, sono state molto probabilmente la causa dei frequenti fenomeni di colatura (caduta dei ori) e acinellatura (limitato accrescimento degli acini) osservati sui grappoli; tali fenomeni hanno avuto come conseguenza (positiva!) la formazione di grappoli meno compatti del normale. Altra particolarità dell’annata è stata l’alta fertilità delle gemme, ovvero la frequente presenza di due grappoli per germoglio (di solito, mediamente, i grappoli sono meno di due per germoglio). La buona disponibilità idrica e le temperature di giugno e luglio hanno indotto un forte accrescimento vegetativo che è stato inizialmente molto rapido, poi moderato. Infatti, la totale assenza di piogge in giugno e in buona parte di luglio ha ridotto le riserve di acqua ed ha gradualmente frenato l’attività vegetativa. La progressiva restrizione idrica ha anche avuto l’e etto, di grande importanza ai ni della produzione di vini da invecchiamento, di limitare la crescita degli acini. A ne luglio, quando i vigneti cominciavano a manifestare i primi segni di stress idrico, si è verificata una provvidenziale pioggia, di carattere torrenziale, che ha ripristinato nei terreni le condizioni idriche ottimali. Nel mese di agosto, con i vigneti che mostravano delle pareti vegetative eccezionalmente uniformi e sane, c’è stata l’invaiatura che, ricalcando i tempi della fioritura, si è svolta in un intervallo di tempo relativamente breve. In questo periodo, in alcuni vigneti, è stato necessario provvedere alla riduzione dei carichi produttivi per evitare scadimenti qualitativi. La successiva fase di maturazione ha potuto godere della buona luminosità e delle temperature ottimali di tutto il mese di settembre. Le piogge cadute tra il 22 e il 24 settembre e nei primi giorni di ottobre, con le uve perfettamente mature, non hanno avuto e etti sulla qualità delle stesse, salvo far guadagnare un po’ di peso agli acini, ma hanno interferito sull’inizio delle operazioni di vendemmia. Le uve infatti sono arrivate a maturità in un intervallo di tempo ristretto ed è stato necessario concentrare le operazioni di raccolta per evitare fenomeni di surmaturazione e danni da botrite. L’andamento meteorologico non ha favorito l’insorgenza delle note e temute infezioni fungine: quando l’umidità era confacente allo sviluppo dei funghi, ovvero in aprile e maggio, le temperature basse si sono dimostrate essere il fattore limitante. Tali condizioni però hanno favorito l’incremento delle popolazioni di tignoletta che in varie zone hanno raggiunto livelli tali da produrre danni apprezzabili. La raccolta si è svolta in gran parte, per il Sangiovese, tra il 25 settembre e il 10 ottobre.
Riepilogo delle principali fasi fenologiche
Germogliamento: 29 marzo – 19 aprile.
Fioritura: 4-14 giugno.
Invaiatura: 2-23 agosto
I vini del 2019
I vini del 2019 sono molto interessanti e la qualità è molto buona. A livello analitico si rilevano ottimi valori di intensità e tonalità di colore, gradazioni alcoliche medio alte, buona dotazione di polifenoli totali e di sostanze estrat- tive, acidità e pH medi. All’assaggio i vini presentano colori intensi, ottima espressività aromatica varietale, concentrazione e una trama tannica di prege- vole fattura.