Andamento meteorologico
Al mese di gennaio, mite e poco piovoso, è seguito un periodo freddo e di abbondanti piogge che ha interessato febbraio e marzo. La pioggia caduta in questi due mesi, che ha consentito un buon reintegro delle scarse riserve idriche dei terreni, è stata all’incirca la stessa che è caduta nell’intero anno 2017.
Aprile è stato decisamente caldo, in particolare nelle temperature massime, e mediamente piovoso, mentre in maggio si sono registrate nuovamente piogge molto copiose, in qualche caso accompagnate da locali grandinate.
Giugno e le prime due decadi di luglio sono stati caratterizzati da valori termici nella media del periodo, da circa una decina di giorni di pioggia e da livelli di umidità relativa frequentemente piuttosto alti.
A partire dalla metà di luglio, il lungo periodo di piogge e di elevata umidità relativa ha ceduto rapidamente il passo ad un periodo asciutto, con giornate calde e luminose, spesso ventose, che ha interessato il resto dell’estate e buona parte dell’autunno. In agosto, settembre e ottobre, infatti, a fronte di temperature superiori alla media del periodo, si sono registrate solo scarse e sporadiche piogge.
I successivi mesi di novembre e dicembre hanno avuto un decorso simile a quello dei mesi precedenti.
In sintesi, dopo un 2017 connotato da una scarsissima piovosità (420 mm di pioggia totali), è seguito un 2018 che ha avuto, in particolar modo relativamente alla piovosità, due fasi nettamente distinte: una prima fase abbondantemente piovosa, con circa 800 mm di pioggia, che si è protratta da febbraio fino alla seconda decade di luglio, e una successiva fase scarsamente piovosa, che ha interessato il resto dell’anno.
Andamento vegeto-produttivo
Il descritto andamento meteorologico e lo “strascico” del torrido 2017 hanno avuto evidenti e particolari effetti sul comportamento vegeto-produttivo dei vigneti.
Il risveglio vegetativo (germogliamento) delle viti è iniziato intorno al 5-6 aprile nelle aree più calde del territorio ed è terminato all’incirca dopo due settimane nelle altre zone.
Al germogliamento, regolare ed uniforme, nelle settimane successive è seguito un lento e talvolta disforme accrescimento della vegetazione nonostante le temperature nelle medie o poco sopra; tale condizione è da ricondurre in parte alle piogge che hanno quasi saturato i terreni rendendone difficile il riscaldamento e, di conseguenza, l’assorbimento dei sali minerali da parte delle viti; in parte allo scarso accumulo di riserve nei fusti e nelle radici delle viti nel corso del 2017.
Nonostante i germogli non fossero molto sviluppati, soprattutto nei vigneti in cui a causa delle piogge la potatura verde è stata effettuata in ritardo, la rapida impennata delle temperature, avvenuta intorno al 23 di maggio, ha fatto “esplodere” e concludere la fioritura nell’arco di meno di due settimane, sia nel Sangiovese che nelle altre varietà presenti nel territorio.
Il numero di infiorescenze presenti sui germogli è stato in generale più basso del solito, in particolare nel Sangiovese, inoltre le stesse erano piuttosto corte: molto probabilmente, anche questa particolare condizione è da attribuire ad una difficile “differenziazione” delle gemme nel corso del 2017. Lo stesso fenomeno, molto più enfatizzato, si è potuto osservare anche nei vigneti colpiti dalle gravi gelate del 2017 nei quali la vegetazione si è ricostituita a partire dalle gemme latenti o dalle gemme pronte (femminelle), notoriamente poco fertili.
In giugno e luglio, con le temperature favorevoli e la grande disponibilità idrica, la vegetazione si è sviluppata con vigore e gli acini si sono notevolmente accresciuti portando nel Sangiovese alla formazione di grappoli tozzi e compatti, a causa delle relativamente grosse dimensioni degli acini in rapporto alla scarsa lunghezza del rachide del grappolo. I grappoli serrati, in caso di piogge, diventano facile preda della botrite, quindi tale condizione all’esordio dell’invaiatura destava non poche preoccupazioni. Fortunatamente, però, come detto, a partire dalla fine di luglio le piogge sono drasticamente diminuite e la disponibilità idrica dei terreni è andata via via riducendosi grazie alla forte evapotraspirazione indotta dalle temperature ben sopra le medie del periodo. Pertanto durante l’invaiatura, che è iniziata nell’ultima settimana di luglio e si è conclusa a metà agosto, la graduale costrizione idrica ha indotto l’atteso arresto dell’attività vegetativa e la caduta degli apici dei germogli. Il peso dell’acino, mediamente elevato, è aumentato leggermente nel corso della maturazione, ma già verso la metà di settembre in molti vigneti esso ha cominciato a diminuire per effetto di una iniziale disidratazione. Le temute infezioni di botrite non hanno avuto quindi alcuna possibilità “d’innesco”.
A livello agronomico e organizzativo la gestione dei vigneti nel corso del 2018, dal germogliamento all’invaiatura, è stata davvero complessa: le piogge hanno interrotto frequentemente le operazioni di potatura verde mentre i terreni saturi hanno reso impossibile in alcuni momenti l’accesso con i mezzi meccanici per effettuare i necessari interventi di difesa fitosanitaria; allo stesso tempo, a causa dell’elevata umidità relativa, la pressione delle avversità fungine, peronospora in primis, è stata molto forte. Per contro, dall’invaiatura in poi è bastato monitorare il procedere della maturazione per decidere il momento della raccolta. La vendemmia è avvenuta tra l’ultima decade di settembre e la prima di ottobre. A livello quantitativo la produzione è stata più bassa di circa il 15% rispetto alla media degli ultimi anni.
Riepilogo delle principali fasi fenologiche
Germogliamento: 5 – 19 aprile.
Fioritura: 24 maggio – 5 giugno.
Invaiatura: 23 luglio – 16 agosto.
I vini del 2018
Il decorso favorevole di settembre e di ottobre ha consentito il raggiungimento della piena maturazione dei grappoli e la raccolta degli stessi al momento giusto; oltre alla necessaria maturazione tecnologica, infatti, è stata raggiunta anche una eccellente maturità fenolica. I vini del 2018, come normale conseguenza di tale andamento meteo nel corso della maturazione, dopo la fermentazione malo-lattica, presentano colori intensi e decisi, sentori varietali integri e ben espressi, gradazioni alcoliche ed estratti medi o alti, acidità e pH nella media. All’assaggio la trama tannica, estremamente morbida e piacevole, è priva di asperità e durezza. Sicuramente i vini del 2018 non avranno bisogno di lunghi periodi di maturazione per esprimersi