Un vigneto intervallato a oliveto, 4,5 ettari di vigna, un’isola biologica felice. Loro sono Andrea Rossi e Elisa Chiodini, artigiani del vino che portano avanti il lavoro di nonno Ermete, al quale hanno dedicato il loro primo vino. La cantina ha 60 anni e in molti dicono che assaggiando i loro vini si torni letteralmente indietro nel tempo. Ed è proprio quello che volevano.
Bevitori da una vita, sono cresciuti a vino e fiorentina ed hanno seguito la strada della campagna. Produrre vino, è la loro vita.
“Il vino rispecchia il carattere dei vignaioli”, dicono. Il loro è “un toscano alla Francesco Nuti”: ruvido, semplice e schietto; dalla mineralità spinta, che ricorda il terreno da dove viene e chi lo produce.
Lo stemma della cantina? due boxer faccia a faccia.” Da piccolo il mio cane mi salvò la vita e da allora la sua immagine è a protezione dell’azienda” .
Il Podere della Bruciata è un insieme di storie e persone, ma soprattutto un pensiero sul vino. “Il fatto che l’azienda rimanga a misura d’uomo”, dicono loro, “per noi è un punto di forza”.